Il gruppo assicurativo Poste Vita, che fa capo a Poste Italiane, ha rilevato per 249 milioni di euro tutte le quote di Convivio, primo comparto del Fondo Dante, gestito da Invimit sgr (si veda qui il comunicato stampa). Decine di operatori, italiani e internazionali, hanno mostrato interesse per l’operazione e, all’esito della procedura competitiva, la società ha ricevuto tre offerte. Tra le offerte rientrava anche quella di Starwood Capital, data per favorita (si veda altro articolo di BeBeez), ma alla fine è risultata aggiudicataria Poste Vita.
Invimit aveva messo in vendita le quote del comparto nel gennaio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) ed erano ammesse offerte per l’intero comparto oppure solo per una parte. Il termine per la presentazione delle offerte vincolanti era il 10 settembre (si veda qui il comunicato stampa) e la base d’asta per l’intero portafoglio era di 250 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa di febbraio).
La sgr aveva lanciato il comparto Convivio del fondo i3-Dante nel settembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Il comparto era nato con l’obiettivo di contribuire alla riduzione del debito pubblico italiano attraverso il trasferimento e la valorizzazione di portafogli di asset pre-identificati dalla sgr all’interno dei patrimoni già in gestione e l’individuazione di soggetti terzi interessati all’investimento nelle quote del fondo stesso.
Nel bilancio 2019 dell’sgr si legge infatti che, “con il supporto di primari advisor, è stato istituito un nuovo fondo immobiliare multicomparto (Fondo i3 Dante – Comparto Convivio) con l’obiettivo di dismettere ad investitori istituzionali le quote del fondo, contestualmente all’avvio dell’operatività dello stesso, che si verificherà con l’apporto di asset provenienti da fondi già in gestione della sgr. L’operazione Dante rappresenta un’innovazione nell’ambito dell’immobiliare pubblico in quanto consente, rispetto alle politiche passate di dismissione ancorate alla vendita diretta dei beni, di ottenere risultati più rapidi ed avere accesso ad un più ampio cluster di investitori. Per questo, il Fondo i3 Dante è stato istituito nella forma multicomparto, per consentire l’avvio di ulteriori futuri comparti con la medesima logica di strutturazione ipotizzata per il comparto Convivio”.
Nuccio Altieri, presidente di Invimit, ha dichiarato: “L’operazione Dante rappresenta una svolta nella valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Un veicolo nuovo con il quale siamo riusciti a cogliere l’attenzione e le esigenze del mercato. Ora questo modello potrà essere replicato nel futuro, costituendo una pipeline continua per portare risorse al bilancio dello Stato. Oggi in Italia ci sono migliaia di immobili pubblici inutilizzati, per un valore di diverse decine di miliardi di euro. La messa a reddito e la conversione in occasioni di sviluppo di questo patrimonio è una delle più importanti sfide da vincere, sulla quale siamo orgogliosi di aver scritto una nuova pagina di successo”.
Giovanna Della Posta, amministratore delegato di Invimit, ha aggiunto: “Oggi segniamo una tappa molto importante nella storia dei processi di valorizzazione degli immobili pubblici. Il nome stesso del Comparto, Convivio, sottolinea la volontà di rendere il patrimonio pubblico semplice e accessibile agli investitori, puntando su trasparenza, parità di accesso e innovazione. Vorrei ringraziare tutti gli operatori che hanno dimostrato interesse e in particolare Poste Vita che diventa oggi un nostro investitore. La partecipazione di soggetti sia nazionali sia internazionali è stata di apprendimento reciproco sulle potenzialità del patrimonio pubblico. Abbattere il debito valorizzando il patrimonio immobiliare ci consente di creare valore per il Paese. Siamo orgogliosi di poter realizzare questa missione grazie anche a un team che ha lavorato con tenacia e competenza a questo obiettivo”.
Il patrimonio del comparto Convivio è costituito da immobili provenienti da fondi partecipati da INPS, INAIL e Regione Lazio e comprende immobili di pregio a Roma e Milano e in alcune delle principali città italiane, quali Bologna, Genova, Padova e Mantova. Il Fondo Dante rappresenta un innovativo modello di valorizzazione del patrimonio pubblico, scalabile e replicabile, che si propone di contribuire, attraverso la cessione delle quote a investitori professionali, con processi di mercato, alla riduzione del debito pubblico. Gli investitori possono peraltro contare, ai fini della gestione del patrimonio del fondo, sulle specificità di Invimit, un centro di competenza specializzata nella gestione di asset di provenienza pubblica.
Gli immobili del Fondo Dante sono locati a privati. I proventi della loro vendita saranno impiegati per la riduzione del debito pubblico italiano. L’operazione rientra nell’ambito del piano straordinario di dismissione per un valore stimato complessivo di circa 1,2 miliardi di euro previsto dalla Legge di Bilancio 2019 e il cui perimetro è stato definito nel luglio 2019 dal Decreto attuativo del Ministero dell’Economia (si veda altro articolo di BeBeez). Come noto, l’obiettivo del MEF è conseguire introiti per 950 milioni di euro nel 2019 e per 150 milioni di euro nel 2020 e nel 2021.
Sempre nell’ambito di questa operazione, Invimit nell’agosto 2020 ha messo in vendita 300 immobili e 13 fabbricati in 19 città italiane, con una base d’asta di120 milioni di euro. Gli immobili sono situati a Roma, Palermo, Milano, Venezia, Firenze, Bologna, Pisa, Livorno, Trieste, Treviso, Vicenza, Vercelli, Padova, Tarvisio, Como, Lecce, Sabaudia, Terni, Perugia. La fase di aggiudicazione è gestita da un notaio che, nel caso di due o più offerte concorrenti per l’acquisto dello stesso immobile, gestisce un’asta al rialzo sul valore offerto (si veda altro articolo di BeBeez).
Invimit nel novembre 2019 aveva già messo in vendita 144 unità immobiliari e 13 asset cielo-terra, con un valore di partenza di 93 milioni di euro. Gli immobili sono situati in 15 città italiane, tra cui Roma, Milano, Sabaudia, Firenze, Pisa, Bologna,Trieste, Tarvisio, Perugia, Como, Padova, Terni, Vercelli, Lecce, Livorno (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che Invimit aveva messo in vendita immobili pubblici del suo portafoglio di fondi per un importo stimato complessivamente in 610 milioni di euro, di cui 500 milioni attraverso la cessione di quote dei fondi e 110 milioni attraverso la vendita diretta di immobili con un’innovativa procedura di asta. Il 20 settembre 2019 è scaduto il termine di presentazione delle offerte per la prima tranche degli immobili in vendita (si veda altro articolo di BeBeez): circa 200 tra abitazioni, negozi e uffici in 8 città italiane (Roma, Firenze, Palermo, Bologna, Pisa, Firenze, Trieste e Sabaudia).
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