Sarebbe una corsa a tre quella per Sergio Rossi, l’iconico produttore italiano di calzature di lusso, controllato da Investindustrial e messo sul mercato a inizio anno (si veda altro articolo di BeBeez). Secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore, infatti, l’advisor Rotschild avrebbe selezionato Bally International, l’americana Marquee Brands e il gruppo italiano Piquadro, che potrebbe rafforzare il polo degli accessori che già comprende marchi come Lancel e The Bridge.Il deal si dovrebbe chiudere tra giugno e luglio.
Investindustrial aveva comprato Sergio Rossi nel 2015, investendo circa 100 milioni di euro nell’operazione, incluso un aumento di capitale per il rilancio e lo sviluppo dell’azienda, che era stata valutata 70-80 milioni, dopo aver registrato ricavi per 82 milioni nel 2014, in netto calo dagli anni precedenti. A vendere era stato il colosso del lusso Kering (si veda altro articolo di BeBeez).
Nella realtà Sergio Rossi non si è mai davvero ripresa. La società ha chiuso il 2019 con ricavi per 66,5 milioni di euro, un ebitda negativo di 1,6 milioni e perdita netta di 15,8 milioni di euro, che si è andata a sommare alle perdite degli anni precedenti (16,5 milioni nel 2018, 23,6 milioni nel 2017 e 21,2 milioni nel 2016, si veda qui l’analisi di Leanus). Tuttavia la perdita operativa si è via via ridotta in maniera importante, passando dai -19,9 milioni del 2016 ad appunto una perdita operativa di soli 1,6 milioni nel 2019. Dopo un 2020 ancora in perdita, nel 2021 è atteso il pareggio di bilancio.
Fondata da Sergio Rossi a San Mauro Pascoli, in Emilia-Romagna nel 1966, l’azienda è entrata nel gruppo Kering, dopo che nel 1999 il gruppo Gucci (poi comprato dal gruppo PPR, ora Kering) aveva acquisito il 70% del capitale, per poi salire al 100% nel 2005 con l’uscita di Rossi dalla società, che è mancato poi lo scorso anno. Dal 2016 Andrea Morante è presidente della società e Riccardo Sciutto amministratore delegato.