Ci sarebbe una short list di tre potenziali acquirenti per acquisire Conceria Pasubio, produttore italiano di pelli per il settore auto controllato dal fondo CVC Capital Partners. Lo scrive Il Sole 24 Ore, precisando che
in corsa ci sarebbero la multinazionale TFL, controllata dal private equity Black Diamond, il gruppo industriale sino-tedesco AIGC e il fondo di private equity francese PAI Partners. L’asta si era aperta lo scorso marzo e le offerte vincolanti sarebbero attese dall’advisor JPMorgan per metà giugno e la valutazione sarebbe attorno ai 700 milioni di euro.
Ricordiamo che CVC aveva rilevato dalla famiglia Pretto il 90% del gruppo nel giugno 2017 sulla base di una valutazione intorno ai 285 milioni di euro, a fronte di un fatturato atteso per il 2017 di 330 milioni e di un ebitda di 35 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo ha chiuso il 2020 con ricavi in calo a 265 milioni di euro (dai 316 milioni del 2019), ma con un ebitda in crescita a 65 milioni (da 60 milioni). Il che significa che una valutazione di 700 milioni corrisponde a poco più di 10 volte l’ebitda 2020.
Con sede ad Arzignano (Vicenza), Pasubio è guidata dai fratelli Alberto e Luca Pretto ed è presieduta da Gianandrea De Bernardis (anche presidente di Cerved). Oltre l’80% del business è generato all’estero, fornendo pelli per gli interni dei più importanti brand di auto di lusso. Tra i principali clienti, figurano: il gruppo Jaguar Land Rover, il Gruppo Volkswagen (Porsche, Lamborghini, Bentley e Skoda), il gruppo FCA (Maserati e Alfa Romeo), Bmw e Psa. Il gruppo vicentino opera con 6 stabilimenti, di cui 5 in Italia e uno in Serbia, e 518 dipendenti, controllando l’intero ciclo produttivo che comprende l’attività di concia, selezione, tintura, rifinizione e taglio, e producendo oltre 10 milioni di metri quadri di pelle l’anno. A fine 2019 Pasubio ha rilevato dalla famiglia Garcia la maggioranza della messicana GD e dell’americana GDI (si veda altro articolo di BeBeez).
Il settore è particolarmente effervescente in termini di m&a negli ultimi anni. Lo scorso settembre 2020 il gruppo Crest Leather, azienda leader nella produzione di pelli per arredamento, con sede a Londra e concerie in Italia, Brasile e Tailandia, ha acquistato I.C. Industria Conciaria (si veda altro articolo di BeBeez). A luglio 2020 Chanel aveva annunciato l’acquisizione di Conceria Gaiera Giovanni di Robecchetto con Induno, in provincia di Milano. Fondata nel 1946, l’azienda è specializzata nelle pelli di capretto, agnello e vitellino per il lusso, con particolare riferimento a borse e calzature. L’operazione era avvenuta a un anno di distanza dall’acquisto della conceria toscana Samanta di Ponte a Egola, frazione del comune di San Miniato (Pisa). Sempre a luglio 2020, Rino Mastrotto, controllata da NB Renaissance Partners e partecipata da NB Aurora e dalla famiglia Mastrotto, aveva rilevato Nuova Osba Italia dalla famiglia Famiglietti (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’agosto 2019 NB Renaissance aveva rilevato il 70% di Rino Mastrotto dalla famiglia Mastrotto, che aveva mantenuto una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era avvenuta sulla base di un enterprise value di circa 300 milioni. Nel settembre 2019 NB Aurora aveva annunciato il coinvestimento in Rino Mastrotto, comprando l’11% del capitale dell’azienda da NB Renaissance per 20 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). A dicembre 2019 LVMH aveva acquisito una quota di minoranza in Masoni Industria Conciaria, azienda del distretto di Santa Croce sull’Arno (Pisa), specializzata in pelli di vitello extra lusso per borse e accessori per le griffe internazionali (si veda qui MFFashion). A novembre 2019 Xenon Private Equity , tramite il suo fondo VII, aveva comprato il controllo di A&A Pelli Pregiate srl, società specializzata in import-export di pelli pregiate, che a sua volta detiene la totalità della compagine sociale della conceria Zuma di Castelfranco e della conceria Casadacqua di Santa Croce. Nel pacchetto c’era anche un allevamento di coccodrilli a New Orleans, grazie al quale le concerie sono tra i pochi operatori a controllare tutta la catena del valore, dall’allevamento alla concia, per le grandi firme (si veda altro articolo di BeBeez). I venditori di A&A, Andrea Dolfi, Antonio Guicciardini Salini, Stefano Pieroni e Giuseppe Baronti, avevano ceduto le aziende reinvestendo a loro volta per il 13% in XPP Seven spa, la newco con cui il fondo ha condotto l’acquisizione.