London Stock Exchange Group (LSEG) ha annunciato la cessione per 4,325 miliardi di euro di Borsa Italiana alla cordata Euronext-Cdp, alleata con Intesa Sanpaolo (si vedano qui la nota di Euronext, qui la presentazione di Euronext agli analisti, qui il comunicato stampa di LSEG e qui quello di Cdp).
La cessione ha un multiplo di 16,7 volte l’ebitda rettificato di Borsa Italiana e i suoi proventi saranno impiegati da LSEG per ridurre l’indebitamento risultante della possibile acquisizione di Refinitiv, portando LSEG a un indebitamento netto obiettivo di 1-2 volte l’ebitda.
La notizia della vendita di Borsa Italiana era attesa dal settembre scorso, quando era stata resa nota la trattativa in esclusiva tra LSEG ed Euronext-Cdp (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso 11 settembre erano arrivate altre due offerte vincolanti oltre a quella di Euronext-Cdp: una da Deutsche Borse e l’altra da Six, che controlla le borse di Zurigo e Madrid (si veda altro articolo di BeBeez).
La cessione di Borsa Italiana a Euronext-Cdp è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea all’acquisto di Refinitiv da parte di LSEG (si veda altro articolo di BeBeez). Il deal su Borsa Italiana, che si dovrebbe chiudere entro la prima metà del 2021, sarà finanziato da Euronext attraverso un mix di: disponibilità di cassa esistente (300 milioni), un finanziamento di 1,8 miliardi erogato da un pool di banche (Bank of America Merrill Lynch, Crédit Agricole Corporate and Investment Bank, HSBC France e JPMorgan Securities plc) e nuovo capitale proprio sotto forma di aumento di capitale riservato a Cdp Equity e Intesa Sanpaolo (700 milioni di euro, per una quota rispettivamente del 7,3% e dell’1,3%) e di offerta di diritti agli azionisti di Euronext per 1,7 miliardi.
I principali business e alcune funzioni centrali del gruppo combinato avranno sede a Milano e Roma e la leadership della funzione finanza di gruppo avrà sede a Milano. A chiusura dell’operazione, Cdp Equity, guidata da Pierpaolo Di Stefano, possiederà quindi il 7,3% del capitale azionario di Euronext, al pari della Caisse des Dépôts et Consignations, omologa di Cdp. L’operazione è coerente con la mission di Cdp di sostenere le infrastrutture strategiche del Paese con una prospettiva di lungo termine. Borsa Italiana, infatti, è un’infrastruttura finanziaria essenziale, rappresentando il principale hub per la raccolta di capitale azionario e obbligazionario da parte delle imprese italiane e per la promozione delle azione quotate. A livello di governance, l’operazione prevede che:
- MTS diventi il centro di eccellenza per il Fixed Income Trading a livello di gruppo Euronext, in modo da sfruttarne le eccellenti competenze e potenzialità complementarmente e sinergicamente a livello europeo;
- Cassa di Compensazione e Garanzia si rafforzi ulteriormente, assumendo il ruolo di clearing house di tutto il gruppo Euronext, nonché giocando un ruolo fondamentale sulla strategia futura nei servizi post-trade di Euronext;
- Monte Titoli diventerà il più grande CSD (Central Securities Depository) del gruppo Euronext, con ruolo pivotale nella strategia su questo segmento di business;
- due italiani entrino a far parte del supervisore board di Euronext, ossia un presidente indipendente e un amministratore in rappresentanza di Cdp Equity;
- gli ad di Borsa Italiana e della controllata MTS facciano parte del managing board e dell’extended managing board di Euronext;
- Consob si unirà al Collegio di regolatori, l’organo di vigilanza sul gruppo Euronext.
David Schwimmer, ceo di LSEG, ha spiegato: “Continuiamo a fare buoni progressi con l’operazione Refinitiv e siamo lieti di aver raggiunto questo importante traguardo. Riteniamo che la vendita del gruppo Borsa Italiana contribuirà in modo significativo a risolvere i problemi di concorrenza dell’Unione Europea. Il gruppo Borsa Italiana ha svolto un ruolo importante nella storia di LSEG. Siamo fiduciosi che continuerà a svilupparsi con successo e a contribuire all’economia italiana e ai mercati europei dei capitali sotto la proprietà di Euronext”.
Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, ha affermato: “Abbiamo avuto un lungo e proficuo rapporto con LSEG, che ha investito e sviluppato il nostro business negli ultimi 12 anni. Non vediamo l’ora di iniziare la prossima fase della nostra storia, lavorando in partnership con Euronext, Cdp Equity e Intesa Sanpaolo per sviluppare ulteriormente il nostro business e contribuire allo sviluppo dei mercati europei dei capitali”.
Stéphane Boujnah, ceo e presidente di Euronext ha spiegato: “L’acquisizione del Gruppo Borsa Italiana segna un risultato significativo nel piano strategico di Euronext ‘Cresciamo insieme nel 2022’ e un punto di svolta nella storia del nostro Gruppo. Grazie a questa operazione, Euronext diversificherà in modo significativo il proprio mix di ricavi e la propria impronta geografica, accogliendo l’infrastruttura di mercato dell’Italia, paese del G7 e terza economia europea. La combinazione di Euronext e del Gruppo Borsa Italiana, con il supporto strategico di investitori di lungo periodo come Cdp, permette di realizzare l’ambizione di costruire la principale infrastruttura di mercato paneuropea, collegando le economie locali ai mercati globali dei capitali. Questa operazione rafforzerà la posizione del Gruppo Borsa Italiana nei mercati dei capitali dell’Europa continentale. La proposta di aggregazione creerà la spina dorsale dell’Unione dei mercati dei capitali in Europa. Il Gruppo Borsa Italiana manterrà la propria identità e integrità all’interno del modello federale di Euronext, beneficiando al contempo di una governance rafforzata, di un’offerta e di una tecnologia all’avanguardia, per servire meglio i mercati dei capitali italiani”.
L’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, ha dichiarato: “Siamo particolarmente orgogliosi di essere protagonisti di questa operazione: Cdp contribuisce a portare Piazza Affari all’interno di un gruppo paneuropeo con un presidio stabile di investitori italiani. Attraverso l’acquisizione del 7,3% di Euronext, Cdp estenderà il proprio impegno di investitore di lungo periodo a sostegno delle imprese che potranno beneficiare di un mercato dei capitali a guida italiana in una più ampia prospettiva di respiro europeo. La Borsa Italiana e le sue controllate diventeranno centrali nel sistema Euronext, nel quale l’Italia rappresenterà il mercato più rilevante, assumendo un ruolo di riferimento a livello continentale. Questa operazione segue il recente annuncio dell’accordo per la creazione della società leader nel mercato dei pagamenti digitali e delle piattaforme di trading con la fusione tra Sia e Nexi. Il sostegno degli azionisti e del management di due importanti società quotate come Nexi ed Euronext confermano il ruolo di Cdp come partner strategico e affidabile per le aziende italiane e per gli investitori internazionali”.
Il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, ha aggiunto: “L’accordo raggiunto oggi permette di restituire all’Italia un ruolo centrale in un’infrastruttura strategica e di avviare, grazie all’intesa con Euronext, una partnership forte con altri importanti investitori europei come, tra gli altri, Caisse des Dépôts e Banca Intesa Sanpaolo. Si tratta quindi di un’operazione di mercato che farà nascere un gruppo leader a livello continentale. In un momento in cui si ricomincia a dibattere di una Capital Markets Union, la nuova Euronext potrà essere il primo nucleo di un compiuto mercato europeo dei capitali poiché già rappresenta un’infrastruttura che unisce sette mercati mobiliari nazionali. Inoltre, darà una centralità italiana a tutta l’industria che ruota intorno alla borsa, valorizzando il ruolo di società come MTS, Cassa di Compensazione e Garanzia, Elite, Monte Titoli all’interno dell’intero gruppo Euronext. Tutte queste nuove competenze saranno basate in Italia, insieme ai data-center: un’opportunità di sviluppo per l’intera industria italiana dei servizi per l’intermediazione finanziaria”.
Euronext gestisce altre sei borse valori in Belgio, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia e Portogallo con oltre 1.800 società quotate, per un totale di 4.400 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato. L’integrazione di Borsa Italiana in questo pool di liquidità paneuropeo dovrebbe aumentare la liquidità del mercato italiano e la visibilità delle emittenti, e più in generale rafforzare il ruolo del nostro paese nel mercato dei capitali europei. L’Italia infatti rappresenterà il singolo mercato più rilevante della nuova Euronext, con circa un terzo dei ricavi e degli occupati.
I ricavi combinati della nuova Euronext relativi al 2019 saranno pari a 1,3 miliardi, con un ebitda di 711 milioni. Il nuovo gruppo avrà: oltre 1.800 società quotate, 4,4 trilioni di capitalizzazione, circa 11,7 miliardi di azioni scambiate, sinergie di costo al lordo delle imposte per 60 milioni di euro l’anno entro il terzo anno dall’acquisizione.
Al 31 agosto 2020 erano 370 le società quotate in Borsa Italiana, con una capitalizzazione complessiva sul mercato domestico di 545 miliardi di euro. Tra gennaio e agosto 2020 sono stati scambiati sui mercati del gruppo Borsa Italiana volumi medi giornalieri di circa 2,5 miliardi di euro di liquidità e oltre 200 miliardi di euro di obbligazioni. Nel 2019 il Gruppo Borsa Italiana ha generato 464 milioni di euro di ricavi e 264 milioni di euro di ebitda, mentre nei 12 mesi che si sono chiusi al 30 giugno il gruppo ha registrato ricavi per 478 milioni di euro e 278 milioni di euro di ebitda.
(Articolo modificato alle ore 8.20 del 12 ottobre 2020 – si aggiunge il link alla presentazione agli analisti)