L’italiana Beamit ha comprato la britannica 3T Additive Manufacturing, specializzata come la stessa Beamit nei servizi di stampaggio in 3D con polveri metalliche, utilizzando tecniche di Additive Manufacturing (AM, praticamente il contrario dei tradizionali processi di produzione sottrattivi basati su tornitura e fresatura). Nasce così uno dei provider di servizi di produzione additiva più avanzati e integrati del mondo (si veda qui il comunicato stampa).
A vendere 3T è stata AM Global Holding GmbH, holding tedesca specializzata nell’applicazione su vasta scala dell’AM alle produzioni industriali. Leading Law – Notai e Avvocati, Pirola Pennuto Zei e Associati Ltd e Pirola Corporate Finance hanno agito come consulenti del Gruppo Beamit.
L’acquisizione è stata finanziata al 60% con risorse interne di Beamit e il resto tramite debito bancario
3T Additive Manufacturing, con sede a Newbury (Regno Unito), vanta più di 20 anni di esperienza industriale, e competenze uniche nel campo della produzione additiva. L’azienda possiede alcune tra le più rilevanti certificazioni di qualità per la fornitura di prodotti destinati all’industria aerospaziale (AS9100) e medicale (ISO 13485). Inoltre, è fornitore certificato da diversi OEM per produzioni in serie nel Regno Unito, in Europa, Stati Uniti e Giappone.
Il Gruppo Beamit, con base a Fornovo di Taro (Parma), è una delle realtà più significative nel settore AM da polveri metalliche a livello mondiale con oltre 22 anni di esperienza nel settore e oltre 30 sistemi di additive manufacturing dedicati. Negli ultimi due anni il Gruppo Beamit ha realizzato un virtuoso percorso di crescita con l’integrazione di Zare e Pres-X, arrivando oggi a essere il provider di servizi di produzione additiva più avanzato in Europa. Beamit ha chiuso il 2019 con ricavi per 6,97 milioni di euro, un ebitda di 54 mila euro e una liquidità netta di 12,6 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus).
La società fa capo alla famiglia Antolotti, ed è partecipata dal 2019 dal gruppo di ingegneria svedese Sandivk (si veda qui il comunicato stampa di allora), salito al 30% nel 2020 (si veda qui ManufacturingGlobal).
Ricordiamo che un altro ramo della famiglia Antolotti controlla la Lincotek, ex Turbocoating di Solignano, a pochi chilometri da Fornovo, che effettua rivestimenti di parti meccaniche tramite applicazioni a spruzzo, della quale lo scorso gennaio the Equity Club, veicolo di club deal coordinato dal private banking di Mediobanca, ha acquisito in aumento di capitale il 24% per 100 milioni, per un equity value di circa 416 milioni di euro. (si veda altro articolo di BeBeez)
Mauro Antolotti, presidente del Gruppo Beamit, ha dichiarato: “Beamit ha dedicato risorse e sforzi significativi alla ricerca di nuove forme di sinergia, e l’acquisizione di 3T Additive Manufacturing aggiunge grande valore ed expertise allo sviluppo che il nostro Gruppo sta compiendo. Abbiamo consolidato la nostra offerta di servizi AM, stabilito una forte presenza nel Regno Unito e gettato le basi per un’ulteriore espansione e crescita al fianco dei nostri clienti per gli anni a venire”.
Michele Antolotti, general manager del Gruppo Beamit e nuovo presidente di 3T, ha commentato: “E’ un passaggio strategico di grande importanza per l’intero Gruppo che prosegue il cammino verso lo status di partner unico di fiducia a livello globale”.
Grazie alla pluriennale esperienza del Gruppo Beamit e alla leadership di Sandvik in materia di tecnologie dei materiali e polveri metalliche, 3T AM amplierà le proprie competenze in materia di produzione additiva lungo tutta la catena del valore AM, aggiungendo anche i processi speciali nei trattamenti termici avanzati, nonché nelle lavorazioni meccaniche complesse e nel post-processing, completando così il programma R&D a livello di Gruppo su materiali e processi di nuova generazione.