Il private equity britannico Cinven ha messo in vendita Eurovita, il gruppo assicurativo specializzato nel ramo vita, creato dal fondo in Italia a partire dal 2016, con l’acquisizione e l’integrazione di Ergo Previdenza, Old Mutual Wealth Italy (ex Skandia) ed Eurovita Assicurazioni (si veda altro articolo di BeBeez), a cui a fine 2019 si è aggiunta anche Pramerica Life spa, compagnia assicurativa italiana specializzata nel ramo vita venduta dall’americana Prudential Financial Inc. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, secondo la quale tra gli interessati al dossier rientrano Blackstone, Eicg, Cnp Assurance e Crédit Agricole. Il mandato sarebbe stato affidato a Deutsche Bank, e secondo le prime stime l’operazione potrebbe valere tra i 600 e i 700 milioni di euro. Eurovita gestisce oggi circa 680.000 polizze con più di 2 miliardi di euro di premi.
Nell’ottobre 2020 l’amministratore delegato di Eurovita, Erik Stattin, aveva dichiarato a Milano Finanza che l’Italia era un Paese strategico visti gli alti livelli di redditività, e che nonostante fosse un mercato maturo il suo gruppo era pronto a cogliere le nuove occasioni di crescita che gli si sarebbero presentate.
Sempre nel settore assicurativo, Cinven era tra i pretendenti per l’acquisizione delle due joint venture assicurative di Aviva rispettivamente con Unicredit e UBI Banca (si veda altro articolo di BeBeez). Le quote della jv con Unicredit sono state poi cedute questo mese a CNP Assurances e Allianz SE per 873 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa), mentre le quote della jv con UBI erano state cedute lo scorso novembre alla stessa UBI che era salita così al 100% (si veda qui il comunicato stampa). Cinven sta ora studiando il dossier per il ramo vita della compagnia assicurativa italiana Amissima, controllato dal private equity americano Apollo Global Management attraverso Amissima Holdings (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che nell’ottobre 2020 Amissima Holdings ha venduto alla tedesca Talanx (tramite la controllata HDI Assicurazioni) il suo ramo danni Amissima Assicurazioni, con 290 milioni di premi nel 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Cinven è stato molto attivo sul fronte italiano negli ultimi anni, al di là del settore assicurativo. Il fondo britannnico ha comprato nel luglio 2019 l’americana Jaggaer (leader nel settore delle piattaforme software per eProcurement e spend management), ceduta da Accel-KKR e da Italmobiliare, con quest’ultima che per la sua quota del 9,5% ha incassato 100 milioni di dollari al lordo delle imposte (si veda altro articolo di BeBeez). Nel novembre scorso il gruppo olandese Barentz, uno dei principali distributori di ingredienti nel mondo lifescience partecipato dal fondo Cinven, ha acquisito Sevecom, società attiva nella ricerca e commercializzazione di materie prime e prodotti nutrizionali nel settore zootecnico, con focus sugli emulsionanti. A vendere erano stati i fondatori Nazzaro Serino ed Enrico Pigorini, che sono rimasti responsabili della gestione (si veda altro articolo di BeBeez). Nel gennaio scorso il produttore e distributore ungherese di cibo per animali domestici Partner in Pet Food (PPF), controllato anch’esso da Cinven, ha rilevato il 100% di Landini Giuntini, società italiana attiva nel medesimo settore, che opera nel mercato nazionale e internazionale. A vendere sono state le famiglie Landini e Giuntini. Il management di Landini Giuntini, guidato da Steven Giuntini con il supporto di Gino Giuntini, continua a gestire il business anche dopo l’ingresso nel Gruppo PPF (si veda altro articolo di BeBeez).
Cinven è uno dei principali fondi di private equity paneuropei, che investe in 6 settori-chiave: business services, consumer, servizi finanziari, healthcare, industriali e tecnologia, media e tlc. Nel maggio 2019 ha annunciato la chiusura della raccolta del suo settimo fondo a quota 10 miliardi di euro, una cifra che rappresenta il target massimo previsto (hard cap) e che è stata raggiunta in meno di quattro mesi dall’avvio della raccolta. Il fondo precedente, raccolto nel 2016, aveva raggiunto a sua volta l’hard cap a 7 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).