Cdp Equity, società del Gruppo Cdp, ha ricevuto da quest’ultima il via libera all’offerta da inviare a Enel per acquisire il 10% di Open Fiber, la società dedicata alla fibra ottica e attualmente partecipata pariteticamente da Cdp ed Enel (si veda qui il comunicato stampa). Una volta finalizzata l’operazione, Cdp Equity potrà raggiungere la maggioranza della società con il 60%. Inoltre, Cdp si è impegnata ad apportare nuove risorse prima del closing, finalizzate a sostenere l’accelerazione del piano di sviluppo della rete infrastrutturale. L’operazione è coerente con la strategia di Cdp quale investitore di lungo periodo in società operanti in settori e tecnologie prioritarie per il Paese. L’obiettivo è quello di estendere su scala nazionale una rete in fibra ottica aperta a tutti gli operatori, riducendo il digital divide.
La presentazione dell’offerta da parte di Cdp Equity avviene a valle della decisione di Enel del dicembre scorso di considerare l’offerta presentata da Macquarie Infrastructure and Real Assets (MIRA) per l’acquisto di una quota tra il 40% e il 50%, conferendo all’amministratore delegato apposito mandato al riguardo (si veda altro articolo di BeBeez). Cdp ha anche autorizzato la sottoscrizione di un term-sheet vincolante con Macquarie, per definire gli assetti di governance di Open Fiber successivi all’ingresso del fondo nel capitale.
La vicenda di Open Fiber si intreccia con quella di FiberCop, la nuova società in cui sono confluite la rete secondaria di TIM (cosiddetto ultimo miglio, dalla cabina in strada alle abitazioni) e la rete in fibra sviluppata da FlashFiber, la joint-venture di TIM (80%) con Fastweb (20%). A inizio aprile TIM, KKR Infrastructure e Fastweb hanno siglato il closing dell’operazione con cui KKR Infrastructure e Fastweb sono entrati nel capitale di FiberCop (si veda altro articolo di BeBeez). L’ingresso di KKR e Fastweb nel capitale di FiberCop è il primo passo verso la realizzazione di un più ampio progetto di costituzione di una società della rete unica nazionale, necessaria per lo sviluppo del digitale in Italia, che necessariamente coinvolgerà OpenFiber (si veda altro articolo di BeBeez). I consigli di amministrazione di TIM e di Cassa Depositi e Prestiti lo scorso agosto hanno infatti approvato una lettera d’intenti tra TIM e CDP Equity finalizzata a integrare FiberCop con OpenFiber per dare vita ad AccessCo, società aperta anche ad altri investitori e destinata a gestire la rete unica nazionale. AccessCo sarà costituita mediante la fusione tra FiberCop e Open Fiber (si veda altro articolo di BeBeez).
Quest’ultima, con sede a Milano, ha chiuso il 2019 con: ricavi per 178 milioni, un ebitda di 34,5 milioni, una perdita di 117 milioni e un debito netto di poco superiore a 1 miliardo (si veda qui l’analisi di Leanus).