Saltano definitivamente le trattative tra Banca Intermobiliare (BIM) e Banca Consulia per l’acquisto del controllo di quest’ultima da parte della banca quotata a Piazza Affari, controllata dal private equity britannico Attestor Capital, attraverso il veicolo Trinity Investments DAC (si veda qui il comunicato stampa).
Banca Consulia aveva prorogato più volte il periodo di esclusiva concesso a BIM (si veda altro articolo di BeBeez), che aveva spuntato l’esclusiva lo scorso dicembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
L’offerta per Banca Consulia si dice si collocasse attorno ai 32 milioni di euro, di cui la metà per cassa e l’altra metà in azioni. In modo che al termine dell’operazione gli azionisti di Consulia avrebbero avuto attorno al 15% del capitale di BIM.
Invece appunto alla fine non se ne è fatto nulla. La nota di BIM diffusa nel tardo pomeriggio di venerdì 26 marzo spiega che “dopo oltre tre mesi di trattative, Banca Intermobiliare è giunta alla conclusione che, al momento, non sussistano i presupposti e le condizioni per proseguire nella prospettata operazione, secondo una logica di creazione di valore a beneficio di tutti gli stakeholder. Dopo aver completato con successo e in tempi più brevi del previsto il processo di turnaround, Banca Intermobiliare prosegue, anche grazie al costante supporto del socio di maggioranza Trinity Investments DAC, nel proprio percorso di riposizionamento e di rilancio delineato nel Piano Strategico quale operatore indipendente di servizi ad elevato valore aggiunto di Wealth Management, Asset Management e Investment Banking. Al fine di perseguire tale obiettivo, Banca Intermobiliare continuerà a valutare possibili acquisizioni e/o integrazioni che, in termini di creazione di valore, potranno essere funzionali al conseguimento degli obiettivi previsti, in termini di competenze, know-how specialistici ed economie di scala e di scopo”.
BIM ha infatti archiviato il 2020 con risultati superiori agli obiettivi del Piano strategico 2019-2024 e in significativo miglioramento rispetto all’esercizio precedente. In particolare il rapporto cost/income è sceso al 117,7% (dal 131,1% nel 2019 e dal 176,5% al 2018) grazie soprattutto alla significativa riduzione dei costi operativi (-24,9%, esclusi i costi di ristrutturazione one-off). E così, nonostante un margine di intermediazione in calo a 46,9 milioni (da 56 milioni nel 2019), commissioni per 30,1 milioni (da 33,8 milioni) e un risultato dell’operatività finanziaria di 8 milioni (da 10,2 milioni), il risultato della gestione operativa è stato sì ancora negativo per 8,3 milioni, ma in deciso miglioramento rispetto al risultato negativo di 17,4 milioni del 2019 e la perdita consolidata del gruppo si è così ridotta a 11 milioni dai 38,8 milioni del 2019. La posizione finanziaria netta verso le banche risulta infine a debito per 28,5 milioni, in netto miglioramento rispetto ai 146,7 milioni al 31 dicembre 2019 (si veda qui il comunicato stampa).
Il controllo di BIM era passato nelle mani di Attestor nell’ottobre 2017, quando aveva comprato da Veneto Banca un primo 68,807% del capitale della private bank quotata a Piazza Affari, accordandosi per acquistare successivamente, entro due anni, un altro 2,606%, al verificarsi di una serie di condizioni (si veda altro articolo di BeBeez). Attestor, attraverso il veicolo Trinity Investment Designated Activity Company, il 31 dicembre 2019 ha poi versato 27,1 milioni di euro in conto futuro aumento di capitale di Banca Intermobiliare (Bim), da utilizzarsi, unitamente al primo versamento 9,7 milioni eseguito il 30 settembre 2019, nell’ambito dell’aumento di capitale deliberato dal Consiglio di amministrazione di Bim il 21 gennaio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Con quest’ultimo versamento, si è completato il rafforzamento patrimoniale da 44,1 milioni di euro effettuato da Trinity e deliberato nell’aprile 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a Banca Consulia, è la ex Banca IPIBI Financial Advisory, che ha cambiato nome nel novembre 2015 (si veda qui il comunicato stampa di allora), a valle del cambio di controllo avvenuto nel febbraio di quell’anno, quando Capital Shuttle spa, società veicolo partecipata da una cordata di manager e investitori, ha comprato da Veneto Banca il 55% del capitale della banca e sottoscritto un piccolo aumento di capitale arrivando al 58,3% (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Nel giugno 2017 poi Capital Shuttle ha comprato l’intera partecipazione che Veneto Banca ancora deteneva in Banca Consulia, pari al 25,52% del capitale, pagando 13,5 milioni di euro, e salendo così all’83,82% di Banca Consulia (si veda qui il comunicato stampa). Quell’operazione era stata condotta con il supporto di Magnetar Capital, che aveva a sua volta sottoscritto in aumento di capitale una partecipazione dell’11,91% in Capital Shuttle, pari quindi al 9,98% di Banca Consulia (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2019 sul mercato si erano diffuse voci circa un interesse di Magnetar Capital di incrementare la sua quota sino al 20%, mentre si dice che nel 2020 ci siano state trattative per un possibile passaggio di quote a Banca Aletti, la private bank di Banco Bpm, e a Banco di Desio e della Brianza.
Nel 2019 gli asset under management retail di Banca Consulia si sono attestati a oltre 2,5 miliardi, mentre gli asset complessivi sono rimasti sostanzialmente stabili a oltre 2,7 miliardi con una raccolta netta retail positiva della rete stabile per 73 milioni. A inizio marzo ha annunciato una partnership con Anthilia Capitali Partners sgr per il collocamento dell’Eltif Economia Reale Italia (si veda qui il comunicato stampa),Pir alternativo che investe in modo bilanciato e paritetico in private equity e private debt, che ha un target di raccolta di 100 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Banca Consulia, con sede a Milano, è guidata dal presidente Cesaro Castelbarco Albani e dall’amministratore delegato Antonio Marangi.