La cooperativa bolognese Consorzio Innova , specializzata nel facility management, nell’impiantistica e nel servicing per enti pubblici, industrie e aziende di servizi, ha emesso il suo primo minibond, del valore di 8 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
L’obbligazione ha una durata di 6 anni (con scadenza a ottobre 2026) ed è assistita dalla garanzia rilasciata da Mediocredito Centrale (MCC) nell’ambito del Decreto Rilancio. Il rendimento annuo lordo riconosciuto agli investitori è del 5%, con erogazione semestrale. È prevista la consueta opzione call per l’eventuale rimborso anticipato ad iniziativa dell’emittente, con premio all’investitore. La struttura del rimborso è amortizing su base non lineare. Il collocamento del prestito obbligazionario è stato curato da Directa sim.
Tra i sottoscrittori del minibond, rientra EmilBanca. Nei prossimi giorni l’emissione sarà anche quotata all’ExtraMot Pro3 di Borsa Italiana. Nell’operazione, l’emittente è stata assistita da Frigiolini & Partners Merchant, Avvecomm Legal, Sherman Advisory e Segein Consulting.
Basato a Bologna, Consorzio Innova ha vari uffici locali nel nord e centro Italia. La cooperativa, fondata nel 2016, raggruppa oltre 400 aziende consorziate, distribuite in 19 regioni. Con oltre 100 appalti in corso e un portafoglio di commesse di oltre 800 milioni, Consorzio Innova è un riferimento in Italia per le attività di progettazione, costruzione di edifici civili ed industriali e manutenzione di impianti, servizi di global service e facility management oltre che attività in project financing. La cooperativa ha chiuso il 2019 con ricavi per 107 milioni, un ebitda di 2,77 milioni e una liquidità netta di 262 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus).
Gianluca Muratori, direttore generale della cooperativa bolognese, ha spiegato: “Il connubio con la finanza con funzione di sostegno alla continuità e alla crescita aziendale ha rappresentato dapprima un traguardo e, grazie allo strumento del minibond, un punto di partenza verso un modo diverso di intendere il credito a servizio dell’impresa. D’altra parte, la struttura consortile cooperativistica che è nel nostro DNA, non è sempre di facile e agevole lettura per il mondo delle istituzioni finanziarie che ci circondano”.
Leonardo Frigiolini, presidente di Frigiolini & Partners Merchant e ad del portale Fundera, ha dichiarato: “Quella con Consorzio Innova è stata un’operazione articolata, di size e durata strutturati, in cui ha fatto gioco soprattutto l’approccio multidisciplinare adottato, che ha permesso di arrivare al goal esattamente come il management dell’azienda si attendeva nel momento in cui in barba a qualunque esitazione si è avvicinata (in un momento non facile al mercato del debito”.
Andrea Minozzi e Benvenuto Marin, partner rispettivamente di Avvecomm Legal e Sherman Advisory, hanno aggiunto: “Il minibond costituisce lo strumento idoneo attraverso il quale la cooperativa potrà completare il ciclo delle operazioni straordinarie per la crescita, e al tempo stesso ha permesso di guardare sotto una nuova angolazione il rapporto fra imprenditore e investitore. Per una società cooperativa, attesa la particolare struttura di bilancio, non sarebbe stato allo stesso modo possibile acquisire finanza straordinaria ricorrendo ai canali di credito tradizionali.”
Daniele Ravaglia, direttore generale di EmilBanca, ha concluso: “Sappiamo bene quanto bisogno vi sia nel nostro Paese di una maggior diffusione della cultura finanziaria di mercato, diversificando le fonti di provvista rispetto al solo canale tradizionale. Questo è un esempio virtuoso che coniuga questa operatività utile all’impresa con un’opportunità per gli investitori, fra cui la nostra banca, anche grazie alla mitigazione del rischio offerta dal Fondo di Garanzia”.