E’ saltata ieri sera a Londra anche l’ultima possibile trattativa per trovare un compratore per Milan. Secondo quanto riferiscono più fonti, infatti, Lin Han, braccio destro del finanziere cinese Yonghong Li, non è riuscito a concludere un accordo di vendita della maggioranza del club rossonero alla nuova controparte russa interessata di cui si è saputo solo qualche giorno fa e che potrebbe essere Dmitri Robolovlev, proprietario del Monaco, sebbene si sia parlato anche di Alisher Usmanov, azionista di minoranza dell’Arsenal. In ogni caso la trattativa non ha però portato alla firma di un accordo vincolante, così Elliott allo scadere della mezzanotte ha formalmente l’escussione del pegno sulla lussemburghese Rossoneri Sport Investment e quindi a cascata sul Milan.
Li, infatti, venerdì 6 luglio non ha rimborsato a Elliott il prestito di 32 milioni che il fondo aveva fatto in giugno, anticipando l’ultima tranche di aumento di capitale che il finanziere cinese si era impegnato a sottoscrivere (si veda altro articolo di BeBeez). Con l’escussione del pegno il fondo Usa diverrebbe proprietario a tutti gli effetti del Milan, senza dover attendere il prossimo ottobre, quando è in scadenza il debito della squadra di calcio di 303 milioni di euro. Come noto, infatti, anche in quel caso, se il debito non fosse rimborsato, Elliott potrebbe escutere il pegno sulle azioni del Milan e diventarne proprietario (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel giro di una settimana-10 giorni l’assemblea convocherà un nuovo cda, dal quale usciranno i membri cinesi e vi entreranno quelli nuovi, nominati da Elliott. La prima decisione del nuovo Cda sarà conogni probabilità quella di deliberare un aumento di capitale (si dice da 150 milioni) per far fronte alle esigenze del Milan dei prossimi mesi.
Intanto Li si prepara a fare ricorso al Tribunale del Lussemburgo, per chiedere che, in caso di vendita del club da parte di Elliott per un valore superiore a quello di rimborso del suo prestito più gli interessi dovuti (ormai si viaggia verso i 400 milioni), l’extraguadagno venda versato a lui e non nelle casse di Elliott. Se il tribunale dovesse dare ragione a Li, è probabile che Elliott propenda per una vendita più veloce del Milan, mentre in alternativa potrebbe decidere di tenerselo in portafoglio per qualche anno per spuntare un prezzo più interessante. Gordon Singer, figlio di Paul Singer, fondatore di Elliott, ha già fatto sapere che si occuperà personalmente del futuro della squadra.
I potenziali primi acquirenti restano la famiglia Ricketts, guidata da Thomas Ricketts, il patron della squadra di baseball Chicago Cubs, e Rocco Commisso, il magnate della media company statunitense Mediacom, di origini calabresi (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Milan da parte sua ora prova a ripartire. Visto che di fatto ha azzerato il debito, che era tutto di Elliott, e che ha un’unica proprietà, spera di avere qualche chance nel ricorso davanti al Tas contro la sentenza della camera giudicante dell’Uefa sul financial fair play che a fine giugno ha escluso il Milan dalle coppe europee dall’Uefa e quindi dalla partecipazione alla prossima edizione dell’Europa League nonostante il sesto posto in classifica nell’ultimo campionato di Serie A. Entro il 19 luglio ci sarà la nuova udienza con successiva sentenza, che a questo punto non sarà più appellabile.