On Electric Charge Mobility, startup specializzata nella mobilità sostenibile ed elettrica, privata e in condivisione, ha raccolto oltre 322 mila euro nella sua campagna di equity crowdfunding su WeAreStarting, conclusasi a fine marzo scorso, grazie soprattutto all’investimento di oltre 200 mila euro ottenuto a fine campagna dal gruppo Antonio Carraro spa, storica azienda veneta, fondata nel 1910 a Campodarsego (Padova) e leader mondiale nella produzione di trattori compatti per l’agricoltura specializzata e per il settore civile. Antonio Carraro è stata affiancata nell’operazione da LCA Studio Legale.
La campagna aveva infatti ottenuto impegni per 75 mila euro da 17 investitori privati ma la svolta è arrivata un giorno prima della chiusura con l’ingresso della Antonio Carraro come lead investor. Obiettivo minimo della campagna era 200 mila euro e la società era stata valutata pre-money 700 mila euro.
Fondata da Alessandro Di Meo (managing director), Riccardo La Longa (amministratore delegato) e Lapo Gualtieri (presidente), la società offre infrastrutture di ricarica (IDR) funzionali e tecnologiche, in grado di ricaricare ogni tipologia di veicolo; una flotta di mezzi zero emissioni, disponibili in sharing; e infrastrutture per la ricarica e per il rilascio in sicurezza di e-bike.
Sul primo fronte, On Electric Charge Mobility è pronta a installare 120 stazioni con 240 punti di ricarica su suolo pubblico di Roma, per poi estendere l’operazione su altre città italiane. On si avvarrà della tecnologia Siemens, con cui ha stretto una partnership tecnologica, per le proprie infrastrutture. La società ha avviato inoltre contratti di interoperabilità con Enel X e altri operatori di settore per consentire il tracciamento delle infrastrutture sui dispositivi applicativi dei partner e viceversa, aumentando così la visibilità dei punti di ricarica e, conseguentemente, i ricavi.
Per quanto concerne il comparto infrastrutturale dedicato alle e-bike, On Charge propone un nuovo concetto di ricarica e rilascio in sicurezza, le Brick Bike Box, assimilabili a “distributori automatici di biciclette”. Le Brick Bike Box garantiscono, a fronte di un ingombro minimo, la possibilità di lasciare le e-Bike in un ambiente protetto, al riparo da intemperie e da atti vandalici.
Un’altra infrastruttura offerta da On Charge è l’e-Hub 360, ovvero una stazione cilindrica per e-bike a pedalata assistita. Il dispositivo presenta 14 alloggiamenti per biciclette ed è il primo sistema al mondo in grado di ospitare un numero di bicicli così elevato a fronte dello spazio di ingombro
Quanto alla flotta di veicoli disponibili in sharing, tra i partner con cui On Charge collabora figurano Renault Italia, produttrice della Renault Zoe, e V-Ita Group, produttrice e distributrice delle e-bike Icon.e e dello scooter Smart.E.
L’amministratore delegato di On Charge, Riccardo La Longa, ha commentato: “Siamo all’anno zero dell’e-mobility, almeno in Italia, ma tutti gli osservatori e i grandi gruppi sono certi che la mobilità elettrica sia il futuro. Con questa operazione, abbiamo voluto coinvolgere investitori interessati a condividere il nostro percorso e a permetterci di concretizzare i nostri ambiziosi piani in tempi brevi. In Antonio Carraro abbiamo trovato un partner industriale estremamente propositivo, che rappresenterà un elemento importante per il futuro della nostra startup.”
L’amministratore delegato di Antonio Carraro, Marcello Carraro, ha così commentato l’operazione: “L’acquisizione di questa partecipazione nella startup romana si inserisce in un nuovo percorso di iniziative avviate dalla nostra società nel filone della transizione ecologica e dell’economia sostenibile. Il nostro reparto di Ricerca&Sviluppo ha approcciato, già da qualche tempo, il tema dei motori ibridi sui trattori che prevedranno l’abbinamento di un motore termico diesel con un motore elettrico. Questo è solo un primo passo della nostra azienda che intende cavalcare da protagonista le ambiziose sfide del Green Deal europeo”.
Antonio Carraro conta oltre 450 dipendenti tra la sede centrale e le filiali commerciali in Australia, Spagna, Francia e Turchia e ha chiuso il primo semestre 2020 con 45,5 milioni di euro di ricavi (si veda qui il comunicato stampa), un ebitda di 1,8 milioni e un debito finanziario netto di 52,9 milioni, che include anche il minibond da 12 milioni emesso nel febbraio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) dopo aver chiuso il 2019 con 103,5 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 10,3 milioni e un debito finanziario netto di 42 milioni (si veda qui il comunicato stampa).