L’Assemblea di Cassa Depositi e Prestiti ha approvato ieri la costituzione del Patrimonio Rilancio (si veda qui il comunicato stampa),il fondo straordinario da 40 miliardi di euro del Ministero dell’Economia e delle Finanze previsto dall’art. 27 del Decreto Rilancio, che ha anche stabilito che il fondo sarà appunto gestito da Cdp con l’obiettivo di ricapitalizzare le medie e grandi imprese italiane e gestito da Cdp nell’ambito di un patrimonio del tutto autonomo e separato (si veda altro articolo di BeBeez). Il Consiglio di amministrazione di Cdp aveva approvato la proposta di costituzione di Patrimonio Rilancio la scorsa settimana (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso 10 marzo era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) relativo alle regole di funzionamento del fondo. Il decreto è in vigore dallo scorso 25 marzo. Il Decreto ministeriale ha definito i requisiti di accesso, le condizioni, i criteri e le modalità degli interventi e prevede un approccio a doppio binario per gli investimenti (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che lo schema di decreto era stato predisposto già a fine novembre 2020 (si veda qui l’Insight View di BeBeez del 3 dicembre 2020, disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium) e già allora era previsto un doppio binario: da un lato un’attività nell’ambito del cosiddetto Temporary Framework dell’Unione europea per supportare le aziende italiane entrate in crisi per gli effetti della pandemia e dall’altro lato un’attività di mercato che abbia come target aziende in bonis oppure ancora una volta aziende in difficoltà, ma non necessariamente per colpa del Covid, e in ottica di ristrutturazione. L’approccio all’investimento da parte del Patrimonio Destinato nei due casi, come già previsto nello schema di decreto, sarà diverso (sul tema si veda anche il Commento di oggi dell’avvocato Marco Franzini dello Studio Grimaldi) e, in particolare, quando si tratta di investimenti di mercato, è previsto il coinvolgimento di investitori privati con il ruolo di coinvestitori.
Più nel dettaglio, hanno precisato ieri in serata nella loro nota Cdp e MEF, il Patrimonio Rilancio prevede tre tipologie di operatività:
1) Fondo Nazionale Supporto Temporaneo (FNST): interventi temporanei in aziende sane che
hanno subìto impatti derivanti dall’emergenza Covid-19, coerenti con le misure previste dalla
Commissione Europea nel “Quadro Temporaneo per le misure di aiuti di Stato a sostegno
dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19” (cosiddetto Temporary Framework). Gli strumenti
previsti dal FNST sono aumenti di capitale, prestiti obbligazionari convertendi, prestiti
obbligazionari subordinati convertibili e prestiti obbligazionari subordinati;
2) Fondo Nazionale Strategico (FNS): investimenti, di carattere sia diretto sia indiretto, con il
coinvolgimento di altri investitori di mercato, in imprese caratterizzate da solide prospettive di
crescita, al fine di supportarne i piani di sviluppo. Si tratta di operatività a condizioni di mercato,
che prevede, in particolare, la sottoscrizione di aumenti di capitale e prestiti obbligazionari
convertibili;
3) Fondo Nazionale Ristrutturazioni Imprese: dedicato agli investimenti a condizioni di mercato
in aziende caratterizzate da temporanei squilibri patrimoniali e finanziari e adeguate prospettive
di redditività, in co-investimento con altri player di mercato e anche mediante interventi di
carattere indiretto con il coinvolgimento di fondi di turnaround.