L’ampliamento dell’attività dall’invoice financing o più in generale dell’investimento in crediti commerciali o finanziari in bonis o deteriorati alla compravendita di crediti fiscali e in particolare ai crediti econbonus e simili sta diventando quasi un passaggio naturale.
BeBeez lo ha già segnalato più volte negli ultimi mesi (si veda qui altro articolo di BeBeez sulle piattaforme di invoice financing che ampliano l’offerta ai crediti fiscali e qui altro articolo di BeBeez sull’ingresso nel mercato dei crediti fiscali da parte di Cherry 106, sino a quel momento specializzato in investimenti in crediti deteriorati)
Se ne è parlato lo scorso giovedì 18 marzo al webinar organizzato da Assofintech e moderato da Stefania Peveraro, direttore di BeBeez (clicca qui per vedere il video).
Qui di seguito gli intervenuti al webinar Assofintech:
Saluti e introduzione
Maurizio Bernardo, Presidente Assofintech
Ecobonus e altri crediti fiscali come nuova asset class di investimento
Evarist Granata, Partner di Alternative Capital Partners sgr
Dall’invoice financing al marketplace dei crediti fiscali. Come evolvono le piattaforme fintech
Matteo Tarroni, Cofounder Workinvoice
Fintech e banche tradizionali si alleano per lo sviluppo del nuovo mercato
Laura Gasparini,Board Member. Head of Market & Investments di Cherry 106
Vantaggi e opportunità dal fintech per una banca commerciale. L’accordo con Cherry 106
Riccardo Colombo, Responsabile Sviluppo e Accordi Commerciali Banco BPM
Ricordiamo che il Decreto Rilancio, così come spiegato anche dal Rapporto sulla Programmazione di Bilancio 2020 dell’Ufficio Parlamentare per il Bilancio, ha previsto un rafforzamento degli incentivi pubblici per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica (ecobonus) e delle caratteristiche antisismiche degli edifici (sismabonus) effettuati nel secondo semestre 2020 e nel 2021, per i quali viene aumentata al 110% la percentuale di detrazione (superbonus) e ridotto da 10 a 5 anni il periodo di fruibilità. Per tali spese e per le altre sostenute nel biennio 2020-21 che non beneficiano dell’aumento della detrazione, l’art. 121 prevede inoltre la possibilità di trasformare la detrazione in credito d’imposta cedibile o in sconto sul corrispettivo. La cedibilità a terzi del credito d’imposta è una misura volta soprattutto a dare liquidità alle aziende dei tanti comparti potenzialmente coinvolti e ha ampliato la gamma degli strumenti finanziari potenzialmente interessanti per gli investitori.
Ma perché un soggetto possa utilizzare il credito d’imposta collegato all’eco-bonus, è necessario, da un lato, avere un ammontare di imposte da pagare nell’anno che sia corrispondente oppure, dall’altro, avere un elevato numero di dipendenti per i quali si devono pagare le rispettive imposte. E se il credito viene acquisito sul mercato, ovviamente ci deve essere un vantaggio per l’investitore, che lo va a comprare a un prezzo scontato rispetto al credito d’imposta rappresentato. “In media diciamo che stiamo parlando di un prezzo pari a circa l’85% del valore nominale, pari a un tasso del 3% sui 5 anni”, ha detto ancora Scalmati, sottolineando che, rispetto ai tassi di mercato risk free attuali, si tratta di un ottimo rendimento.