Paolo Romiti (figlio di Maurizio e nipote del celebro nonno Cesare) ha siglato un accordo che lo porterà a controllare la maggioranza relativa, pari al 24%, di Prismi, società attiva in Italia nell’offerta di servizi di digital marketing rivolta al segmento small business ed enterprise, quotata su Aim Italia. Nell’operazione, Romiti è stato assistito dallo studio legale Chiomenti, mentre Prismi è stata affiancata da Nctm. Finsa ed EnVent Capital Markets hanno agito quali advisor finanziari, rispettivamente, di Paolo Romiti e di Prismi.
L’entrata nel capitale di Prismi da parte di Romiti rientra in una più ampia riorganizzazione, finalizzata alla creazione della prima exo digital italiana, annunciata a fine marzo (si veda qui il comunicato stampa) e che consentirà di ripianare il patrimonio netto negativo in essere al 31 dicembre 2020. La società, con sede a Modena, ha infatti chiuso il 2020 con: un valore della produzione di 16,41 milioni di euro (-25,3%); un ebitda di 1,7 milioni (+2,6%), una perdita di 4,4 milioni; un debito finanziario netto di 21,8 milioni, che include sei bond non convertibili e uno convertibile (si veda qui il comunicato stampa).
Prismi il 31 marzo scorso ha approvato il piano industriale 2021-2024, che prevede il raggiungimento di un leggero utile nel 2021 grazie a un incremento dei ricavi, all’abbassamento del break even, alla miglior definizione del perimetro dell’offerta commerciale e all’inserimento di nuovi sales dedicati alla vendita di soluzioni con alta marginalità. Il fatturato 2021 risentirà positivamente del portafoglio ordini esistente a fine esercizio mentre dalle indicate attività commerciali e dal costante monitoraggio delle commesse sono attesi rilevanti recuperi di marginalità. Negli esercizi successivi tali risultati risultano amplificati da ulteriori sviluppi di fatturato.
Nel dettaglio, l’operazione prevede l’integrazione tra Prismi e una società di nuova costituzione a cui saranno conferiti il ramo d’azienda deputato allo svolgimento di attività grafiche e creative di proprietà di MAG14 (l’agenzia di comunicazione di Romiti e titolare del brand H2H) e del 100% di Voodoo srl, società di servizi di local digital marketing per il segmento pmi, partecipata in quote paritarie da MAG14, Marco Santini e Fulvio Paternuosto.
Il ramo d’azienda MAG14 ha generato nel 2020 ricavi pro-forma per 3,5 milioni, con un ebitda pro-forma di 430 mila euro, al lordo di alcuni costi straordinari relativi all’operazione in oggetto. Il budget del ramo d’azienda MAG14 prevede per il 2021 un valore della produzione di 5 milioni e un ebitda di 700 mila euro, escludendo le sinergie legate all’operazione. Voodoo a fronte di un valore della produzione consolidato proforma 2020 di 490 mila euro e di un ebitda in sostanziale break-even, prevede per il 2021, escludendo le sinergie date dall’operazione, un fatturato di 1,6 milioni, con un ebitda margin dell’8%. Ricordiamo che Voodoo è titolare dell’85% del capitale sociale di The Faktory Group Sh.P.K, che si occupa di: produzioni digitali massive su larga scala; sales evolution support; omnichannel customer care.
L’accordo prevede poi che i soci della newco cedano la newco stessa a Prismi per 1,93 milioni di euro in cambio di azioni di nuova emissione della stessa Prismi (circa 3,7 milioni di azioni ordinarie, circa un milione di azioni di categoria speciale, in entrambi i casi al prezzo di 1,40 euro ciascuna) e di 4,731 milioni di warrant Prismi 2018-2022.
Ma non è tutto. Perché condizione necessaria affinché l’operazione vada in porto è che un investitore istituzionale sottoscriva un accordo volto a rafforzare le dotazioni finanziarie e patrimoniali di Prismi (cosiddetta equity line). L’investitore è stato peraltro già identificato: nella nota di fine marzo, infatti, Primi segnala di aver ricevuto una proposta irrevocabile, con validità sino al 30 giugno 2021, da parte della società d’investimento di Dubai Negma Group Ltd. (in Italia detiene l’1,5% di Energica, noto produttore di superbike elettriche quotato all’Aim Italia), relativamente a un accordo vincolante volto a disciplinarel ‘equity line, che prevede l’impegno della stessa Negma a sottoscrivere, in dodici tranche, a seguito di specifiche richieste di sottoscrizione formulate da Prismi, obbligazioni convertibili in azioni cum warrant per un controvalore complessivo di 6,24 milioni di euro. Inoltre, Prismi avrà la facoltà, a sua discrezione, di rinnovare l’impegno relativo all’operazione alle stesse condizioni per ulteriori 2,08 milioni.
Nel marzo scorso, il presidente e ceo di Prismi Alessandro Reggiani aveva dichiarato in merito all’operazione: “E’ da tempo che Prismi ha manifestato la sua disponibilità e il suo interesse ad un percorso di aggregazioni societarie. Non è un caso che questa visione si concretizzi proprio adesso in un contesto di mercato che la società ha saputo gestire e la cui evoluzione sarà in grado di affrontare positivamente grazie sia ai significativi processi di razionalizzazione ed efficientamento che sono stati implementati, sia alla tenuta e al rafforzamento della rete commerciale oltre che all’individuazione del percorso di forte rafforzamento patrimoniale e finanziario che si attuerà a partire dai prossimi giorni. Tuttavia, sono, come sempre, convinto che sarà il percorso industriale comune e le evidenti e importanti sinergie generate dal processo di integrazione connesse all’operazione che daranno ragione alla realizzazione del progetto che a partire da oggi diventa concreto.”
Paolo Romiti aveva aggiunto: “La nuova composizione societaria fa di Prismi un player capace di competere a livello nazionale e internazionale, anche grazie all’aggregazione e integrazione di competenze trasversali. Questa alleanza porta sul mercato un’offerta completa e scalabile, che unisce modelli industriali e consulenziali al servizio di grandi e piccole imprese, ma soprattutto a sostegno della media impresa italiana. Nel prossimo futuro, il nuovo Gruppo valuterà attentamente eventuali opportunità di nuove acquisizioni o aggregazioni, al fine di creare ulteriore valore per gli azionisti.”
Prismi offre consulenza su un’ampia gamma di servizi di web marketing che spaziano dal content marketing, alla creazione di siti web e di e-commerce, al search marketing, con una forte specializzazione nel posizionamento sui motori di ricerca (SEO), alla gestione dei social network e del mobile marketing e altre soluzioni di comunicazione digitale. Il suo core business è il servizio di ottimizzazione del posizionamento sui motori di ricerca, in cui è leader in Italia. Prismi ha sede a Modena e ad oggi conta oltre 5.000 clienti, tra cui l’Oreal, Lavazza, Caffarel, Media World, Unicredit, Borsa Italiana e Luiss.
Ricordiamo che Prismi nel maggio 2019 aveva cartolarizzato crediti commerciali per 20 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era stata annunciata nel febbraio 2019 dalla società in occasione della pubblicazione del piano industriale 2019-2023, come una delle leve per ridurre l’altro rapporto tra posizione finanziaria netta ed ebitda dalle 7 volte di fine 2018 a 4,12 volte a fine 2019 fino alle 1,27 volte a fine 2023. La cartolarizzazione era avvenuta tramite la società veicolo Pandora spe srl, che si era resa cessionaria di vari portafogli di crediti commerciali acquistabili su base revolving e pro soluto. Il prezzo di acquisto dei crediti era stato finanziato mediante i versamenti realizzati a valere sui titoli ABS a tasso fisso emessi dalla società veicolo in forma partly paid.