Italian Wine Brands (IWB), produttore di vini sotto vari marchi quotato all’Aim Italia, ieri ha chiuso in anticipo rispetto alla data prevista del 30 maggio il collocamento di un bond senior unsecured non convertibile e non subordinato, del valore di 130 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Di questi, 25 milioni sono stati sottoscritti da Cdp e Sace, beneficiando pro-quota della garanzia di quest’ultima (si veda qui il comunicato stampa).
L’emissione era stata annunciata nell’aprile scorso, ma all’epoca si parlava di un importo compreso tra 100 e 130 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Le obbligazioni, emesse alla pari, offrono un tasso d’interesse fisso del 2,5% annuo lordo e scadono il 13 maggio 2027. I titoli saranno negoziati su Borsa Italiana. Inoltre IWB ha presentato richiesta di ammissione del bond anche sull’Irish Stock Exchange.
Il prestito obbligazionario sarà soggetto al rispetto di covenant relativi al debito finanziario netto complessivo di gruppo. A questo proposito segnaliamo che IWB ha chiuso il 2020 con: ricavi per 204,3 milioni (+29,07% anno su anno), un ebitda di 25,6 milioni (+41,06%) e liquidità netta per 1,4 milioni (si vedano qui i dati di bilancio). La crescita è stata realizzata sia a livello organico attraverso la creazione, sviluppo e distribuzione di marchi proprietari, che per linee esterne.
Equita sim ha agito quale placement agent e operatore incaricato di esporre le proposte di vendita delle obbligazioni sul MOT. Nel processo di emissione, IWB è stata assistita dallo Studio Gatti, Pavesi, Bianchi, Ludovici, in qualità di advisor legale dell’emittente e da Latham & Watkins in qualità di advisor legale del placement agent. Inoltre, la società è stata affiancata nella fase di strutturazione, selezione del placement agent e gestione del processo di emissione da Electa Italia, che ha agito in qualità di advisor strategico. BDO Italia ha svolto il ruolo di auditor della società.
IWB, con sede a Milano, è la holding nata per potare in un unico gruppo Giordano Vini e Provinco Italia, dotandolo contemporaneamente di nuova finanza raccolta attraverso l’emissione di bond convertibili da parte di Ipo Challenger. Quest’ultima era una pre booking company, cioè una formula evoluta di Spac che raccoglie fondi tramite l’emissione di bond convertibili in azioni della società che sarà poi scelta come target. Quest’ultima verrà poi portata in Borsa con una normale ipo. (si veda altro articolo di BeBeez). Ipo Challenger era stata promossa da Electa Ventures nel maggio 2014 (si veda altro articolo di BeBeez), mentre lo sbarco in Borsa di IWB è stato poi gennaio 2015 (si veda altro articolo di BeBeez).
Provinco Italia è controllata al 100% da IWB e annovera marchi proprietari, tra cui Ronco di Sassi, Grande Alberone, Oroperla, Old World, distribuiti soprattutto tramite la GDO. Giordano Vini a sua volta ha rilevato nel marzo 2018 l’intero capitale di Promozione Distribuzione Vendita srl, società proprietaria della piattaforma online B2C Svinando, uno dei wine club emergenti e più innovativi sul mercato italiano (si veda altro articolo di BeBeez). Attualmente IWB è partecipata da Otus Capital Management (9,93%); Provinco srl (9.08%); IPOC srl (8,69%) e Praude Asset Management (6,33%).
Nel marzo 2020 IWB ha rilevato (tramite la controllata Provinco Italia spa) il 100% della società svizzera Raphael Dal Bo ag, che controlla Raphael Dal Bo srl di Valdobbiadene (si veda altro articolo di BeBeez). Ma lo shopping non è finito. L’imminente emissione del prestito obbligazionario da parte di IWB è funzionale, da un lato, a dotare la società delle risorse necessarie a effettuare acquisizioni, nel frammentato mercato italiano del wine & food, e dall’altro per diversificare le fonti di finanziamento razionalizzando quelle esistenti in un contesto che non pone sostanziali limitazioni alla capacità di dividend payment del Gruppo.
Il presidente del Consiglio di amministrazione di IWB, Alessandro Mutinelli, ha commentato: “In pochi minuti è stata raggiunta la soglia massima di offerta grazie a un ampio e diversificato parterre di investitori istituzionali. Le risorse finanziarie raccolte permetteranno a Italian Wine Brands di proseguire con una potenziata capacità di investimento il processo di aggregazione di altre società vinicole intrapreso in questi anni e di diventare in breve tempo il primo gruppo italiano vinicolo non cooperativo per dimensione e redditività.”